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Immagine del redattoreAlessandra Manni

Siamo un popolo a rischio di carenza di vitamina D

Aggiornamento: 20 apr 2021

In Italia cantiamo con orgoglio “O sole mio”, ma i risultati di una recente rassegna ci dicono che, nonostante l’abbondante irradiazione di luce solare, siamo un popolo a rischio di carenza di vitamina D.




Già, perché la sintesi di questa formidabile vitamina avviene proprio mediante l’esposizione alla luce solare. L’intento della rassegna era quello di raccogliere una letteratura esauriente relativa alle concentrazioni medie nel siero di vitamina D nell’Europa del Sud, inclusa la parte Mediterranea. I dati sono stati ricavati da 107 studi, per un totale di oltre 630mila partecipanti: 35 sono stati condotti in Italia (32.7%), 20 in Spagna (18.75), 19 in Turchia (17.8), 12 in Francia (11.2%), 11 in Israele (10.3%), 5 in Grecia (4.7%), 2 a Cipro (1.9%), 1 in Portogallo (0.9%) e 2 nell’Est europeo.


Tenendo in considerazione numerose variabili, la letteratura selezionata ha evidenziato con chiarezza uno stato di carenza (<25 nmol/L) nelle popolazioni dell’Europa del Sud che si attesta su una media del 17-27%, a seconda del gruppo di età. Secondo i risultati dello studio sono necessarie strategie, come la fortificazione e/o l’assunzione di integratori di vitamina D, per rispondere al fabbisogno di specifici gruppi di popolazione ad alto rischio di insufficienza o di carenza. La rassegna ha riscontrato che la carenza di vitamina D è in tutti i gruppi di popolazione, ma è stata trovata particolarmente evidente in neonati, lattanti e adolescenti, soggetti in cui il monitoraggio dei livelli di tale nutriente è critico per le ossa, la crescita e lo sviluppo.


Sono numerosi i fattori che possono influenzare lo stato della vitamina D: assunzione con la dieta, tipo di abbigliamento, tempo di esposizione alla luce solare e utilizzo di creme solari. Un altro dato importante da considerare è l’urbanizzazione, che influenza enormemente i livelli di vitamina D, sia per la scarsa esposizione alla luce solare dei residenti nelle città rispetto alle zone rurali, sia perché l’inquinamento atmosferico delle città agisce come barriera e impedisce la sintesi endogena di questo importante nutriente.


 

Bibliografia Yannis Manios, George Moschonis, Christina‑Paulina Lambrinou, Konstantina Tsoutsoulopoulou, Panagiota Binou, Alexandra Karachaliou, Christina Breidenassel, Marcela Gonzalez‑Gross, Mairead Kiely, Kevin D. Cashman. A systematic review of vitamin D status in southern European Countries. Eur J Nutr. DOI 10.1007/s00394-017-1564-2.


 


 
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